martedì 10 luglio 2012

Elogio delle coppie infertili


Sono troppo distrutta dalle nausee per riuscire a scrivere qualcosa di mio, ma vi regalo un brano che tutti dovrebbero leggere.

"Il mio osservatorio dell'uomo e della donna in coppia è particolare. Infatti come ginecologo che ha scelto di occuparsi di infertilità sono portato a spendere gran parte del mio tempo da decine di anni insieme a coppie che stanno lottando per avere dei figli e investono molto delle loro risorse emozionali, di tempo ed economiche in questo obiettivo, il primo assai spesso come ascolto dalle loro stesse parole... 
Sappiamo un pò tutti quali difficoltà ci sono oggi ad affrontare i problemi quotidiani : da quelli pratici a quelli economici, dalle relazioni personali a quelle del lavoro (quando c'è), da come ci si sente con se stessi alle aspettative per il futuro che per i più giovani rappresenta un aspetto particolarmente difficile se non inquietante. Non ci possiamo meravigliare allora che il numero di figli per coppia sia oggi in Italia appena 1,4 ( penultimo in Europa dopo la Spagna anche se nel mondo il Giappone riesce a far ancora peggio da questo punto di vista ). Non voglio addentrarmi in questioni che altri già affrontano molto meglio come le scarse politiche di sostegno alla famiglia, l'egoismo e l'edonismo individuale, la fuga dalle responsabilità, l'instabilità economica, la crisi dei valori tradizionali . 
Certamente quando vedo e ascolto le parole delle coppie che arrivano da me per essere aiutate a completare un piano che è iniziato quando hanno deciso di condividere le loro vite, mi sembra di assistere ad una realtà controcorrente rispetto a quella di cui invece si parla tanto con preoccupazione. Non posso dire con statistica certezza quale sia la loro reale consistenza numerica. Si pensa che l'infertilità tocchi tra il 10 ed 20 % delle coppie in età fertile e di queste non si sa proprio quante si rivolgano ai medici per risolvere il loro problema e quante poi si separino. Certo è che le coppie infertili quando decidono di venire dal medico specialista di questi problemi sono in genere ben motivate ad affrontare un percorso spesso difficile, faticoso o lungo ancor prima che subentrino i problemi di numerosità della famiglia. 
Sta di fatto che queste coppie le vedo unite e molto attente alle esigenze l'uno dell'altro perché non si può essere tiepidi o incerti nel proprio progetto di coppia e di famiglia quando si devono eseguire tanti esami ed analisi, sottoporsi a terapie spesso impegnative fisicamente e praticamente. Non è facile conciliare le esigenze di queste terapie ( che richiedono spesso un impegno quotidiano per poter dare probabilità accettabili di successo ) con quelle del lavoro ( compresa la necessità di mantenere il proprio posto) e della vita di tutti i giorni ( compresi i servizi sociali carenti specie nei trasporti ). Si accettano anche dei rischi medici e pratici come le gravidanze gemellari ( in barba a quell'1,4 % di figli per coppia, anzi meno male che ci sono loro mi viene da pensare). Per non parlare poi della difficoltà di comprendere un problema di questo genere da parte di chi non lo ha vissuto e senza che si possa facilmente esternarlo vista la delicatezza dell'argomento che riguarda una sfera molto personale. Anzi spesso si vive proprio nell'isolamento anche all'interno delle famiglie di origine.
Ma allora in un contesto sociale così difficile da vivere per tutti noi come si fa a non ammirare queste coppie che lottano, soffrono spesso in silenzio per alcuni valori in cui credono? Come si fa a non invidiarle quando l'uomo e la donna si aiutano in mille circostanze pratiche , in piccoli e grandi gesti di reciproco rispetto e comprensione visto che insieme stanno facendo un percorso a volte davvero difficile? E poi come si fa a non gioire con loro quando si sente che anche noi abbiamo contribuito un pò a realizzare il sogno che li ha spinti a lottare ? Non siamo anche noi costretti a riflettere nei valori che stanno dietro a queste scelte e che presuppongono un sentimento di amore? E come si fa a non ammirare e anche invidiare un pò queste coppie e il senso profondo di questi sacrifici anche nei piccoli gesti di quotidianità che io rinvengo in certi momenti di colloqui e di trattamenti? Di certo si dovrebbe essere loro riconoscenti di aumentare nel nostro paese la percentuale di figli per coppia, ma soprattutto si dovrebbe altamente apprezzare l'energia di valori che esiste dietro le loro scelte messe in campo e che forse distrattamente sottovalutiamo.
Certo ci sono coppie che non hanno resistito a queste prove di vita insieme e si sono poi separate ma vederne ugualmente tante affrontare la fatica della vita insieme per un progetto grande e importante, che bella lezione, che sollievo, che speranza!"
Claudio Manna, 22.2.2010

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