Un anno fa più o meno a quest'ora ero seduta in corridoio con altre mamme in attesa della prima ecografia. La nostra parte di corridoio di quell'ospedale però era speciale, noi eravamo molto più ansione e molto più silenziose rispetto alle mamme sedute solo poche porte più in la che parlavano di vestiti e nomi di bimbi.
Faceva caldo e avevo la nausea, ero a 6+5.
Ricordo che la ragazza prima di me aveva trasferito tre embrioni e quando è uscita ha detto che avevano attecchito tutti e tre: era incinta di tre gemelli, chissà come è andata a finire.
Quando tocca a noi, io salgo su quel lettino dove mille volte ero salita nei mesi precedenti, non aspetto nemmeno che l'ostetrica mi dica qualcosa e sono gia gambe su e pronta per l'ecografia.
Il ginecologo chiede quanti embrioni abbiamo trasferito, e io dico due.
Lui dice solamente "qui ce n'è uno, e qua c'è l'altro".
Li vedo, si muovono. Il resto non lo sento nemmeno, il cuore batte e le dimensioni vanno bene.
Ed inizia la nostra avventura.
Torniamo a casa e ci fermiamo a mangiare nella stessa trattoria dove poche settimane prima, il giorno del transfer, avevamo pranzato. Sono quei posti dall'aria familiare, dove ti senti a tuo agio sempre, con un'atmosfera casalinga e un piatto di pasta sempre disponibile anche se arrivi tardi.
Questo era un anno fa. Mille pensieri e mille paure fa.
Oggi i pensieri sono sempre tanti così come le paure, ancora più grande la gioia di vederli crescere giorno dopo giorno e scoprire il loro mondo.
che meraviglia... dovreste tornare a festeggiare in quella trattoria in quattro!
RispondiEliminaappena staranno seduti nei seggioloni lo faremo di sicuro!!
EliminaVogliamo le foto della trattoria!
RispondiEliminaAnche noi facciamo di queste cose..dolci ritorni
un bacio